Uno dei posti dove si trascorre più tempo in una casa, sembra essere, dopo il bagno e la camera da letto, la cucina. Questo coinvolge specialmente, coloro che trovano diletto nel cucinare, come il sottoscritto, e che si rilassano nel farlo. Mi sembra doveroso trattare, seppur brevemente, alcuni aspetti tecnici che riguardano quest’ambiente.

Ci sono degli accorgimenti, che noto essere conosciuti solo a pochi, che fanno di quest’ambiente, la differenza tra un posto dove si soggiorna con piacere ed un altro dove ci si sta “scomodi”.

Non voglio dare suggerimenti riguardo la tipologia. In Italia con la nostra fantasia, professionalità e creatività, ce ne sono per tutti i gusti, dimensioni ed utilizzi. Dalla cucina di campagna, alla base spaziale, dall’armadio attrezzato stile roulotte alla combinata lunga come un treno. Semplicemente l’imbarazzo della scelta!

Uno degli aspetti che ritengo sia più importante evidenziare, è quello dello smaltimento dei vapori di cucina, derivati dalla cottura degli alimenti. Nella maggior parte dei casi quando faccio un sopralluogo per rifare una cucina mi informo sul suo stato e chiedo sempre che fine fanno i vapori. Questo specialmente quando trovo cucine molto ingiallite e grasse, anche sulle pareti. La maggior parte delle risposte che mi arrivano, sono di questo tipo: ma io ho la cappa con i filtri!

Bene questo è solo un placebo per i vapori. Mi spiego. La maggior parte delle cappe filtranti è munita di un panno filtrante, atto a trattenere i vapori grassi della cottura dei cibi, (carne, fritti, sughi ect.); nelle cappe di ultima generazione unitamente a questo pre-filtro, ce n’è un altro ai carboni attivi al suo interno. Quest’ultimo è quello che ha una maggior azione filtrante. Questi due sistemi date le dimensioni ridotte hanno diversi limiti. Il più importante di tutti è che non portano via l’aria “viziata”, ma la re immettono nel locale cucina, e questo da origine ad altri due grandi limiti.

Il primo è che non durano molto e si possono intasare rapidamente; l’altro è che l’azione filtrante anche da nuovi non asporta il vapore acqueo né il calore dell’aria che filtrano. Il risultato di questo è, che si crea un ambiente umido e, a filtri finiti, anche unto. Si crea sulle pareti una condizione ottimale per l’insorgenza di macchie gialle e zone di unto visibili ad occhio nudo anche dopo poco tempo. Con questo non voglio stuzzicare la suscettibilità di chi, con grande impegno, tiene i pensili ed il mobilio della cucina puliti, visto che le pareti spesso non sono pulibili!

Per ovviare a quanto sopra è indispensabile creare uno smaltimento dell’aria all’esterno e questo lo si può sempre creare, anche dove non sia purtroppo previsto. Questo è un punto che ho sempre tenuto presente e che ho realizzato in tutte le cucine che ho ristrutturato. Cucine che anche dopo 10 anni di “onorato servizio”, mantengono la vivacità del colore che avevano quando sono state fatte. Così si mantiene anche l’ambiente della cucina privo di odori e più salubre, nella misura in cui è più pulito e meno umido.

Come si ottiene in pratica questo smaltimento dei vapori all’esterno? Si deve creare, con delle tubazioni opportunamente dimensionate, il percorso che porterà fuori l’aria aspirata dalle cappe. A volte succede che i fori per l’allaccio alle canne fumarie, siano troppo lontani dalla posizione in cui si intende mettere la cucina e quindi per motivi estetici ed architettonici si rinuncia all’istallazione dei tubi.

Anche per questi aspetti ci sono in commercio soluzioni per nascondere ove possibile la tubazione. Ove questo non fosse possibile, ho sempre adottato il mio motto: se non puoi nascondere qualcosa, mettilo in evidenza e rendilo più gradevole possibile! E così abbiamo bellissime tubazioni in rame o acciaio che pur attraversando una cucina o un soggiorno da una parte all’altra, integrandosi con il resto della cucina rendono ancor più originale l’ambiente cucina.

Questo è solo un piccolo suggerimento in mezzo ad un mare di nozioni tecniche che bisogna avere per poter portare a compimento e in tempi brevi la ristrutturazione di una cucina. Se avete domande particolari o volete suggerimenti non esitate a chiedere.

Come sempre vi attendo numerosi, per proporvi i nostri preventivi e perché no, a lavori finiti, pure le nostre pietanze!!

A presto,

Geom. Mario Caradonna